STEP #04 - Scrittura e mitologia

Mitologia sumera


Il popolo sumero fu tra i primi ad usare la scrittura, ovvero a servirsi di una serie di simboli scritti che avessero una corrispondenza con parole ed idee (per approfondimenti si rimanda al post Storia della scrittura). 
Uno dei poemi sumerici più noti è "Enmerkar e il signore di Aratta", che narra il conflitto che aveva contrapposto le città di Uruk e Aratta intorno al 3000 a.C. Il brano più noto del poema è quello in cui Enmerkar, mitico re di Uruk, volendo trasmettere un messaggio troppo complesso per essere ricordato dal messaggero, inventa la scrittura. Eccolo nella traduzione di G. Pettinato:
«Il messaggero aveva la «lingua pesante», non era capace di ripeterlo;Poiché il messaggero aveva la «lingua pesante», e non era capace di ripeterlo,il signore di Kullab [Uruk] impastò l'argilla e vi incise le parole come in una tavoletta;- prima nessuno aveva mai inciso parole nell'argilla -ora, quando il dio sole risplendette, ciò fu manifesto:il signore di Kullab incise le parole come in una tavoletta, ed esse furono visibili.»[...]
«Il signore di Aratta, dall'araldo,
prese la tavoletta lavorata artisticamente;
il signore di Aratta scrutò la tavoletta:
- la parola detta ha forma di chiodo, la sua struttura trafigge -,
il signore di Aratta scruta la tavoletta lavorata artisticamente.»


Lista Reale Sumerica


Platone e il mito di Theuth

Teuth (o Thot) è una divinità dell'antico Egitto, dio della Luna, della sapienza, della matematica e della geometria, ma soprattutto inventore della scrittura e protettore degli scribi, in quanto ricopriva la stessa carica per il dio Ra, di cui era visir. E' solitamente rappresentato sotto forma di ibis sacro, uccello che volava sulle rive del Nilo, o, meno frequentemente, come babbuino.
Thot

Il mito di Theuth è presente nel Fedro di Platone. Il filosofo fa raccontare a Socrate che Theuth - già inventore della geometria, del calcolo, dell'astronomia, dei giochi dei dadi e degli scacchi - si recò presso il re Thamus, allora sovrano d'Egitto, per sottoporgli le sue nuove invenzioni: i grammata, ossia le lettere dell'alfabeto, e dunque la scrittura. Egli era molto orgoglioso di quest'invenzione e riteneva che tutti gli Egizi dovessero averla, poichè li avrebbe resi più sapienti e la loro memoria sarebbe divenuta più forte.
«Questa conoscenza, o re, renderà gli egiziani più sapienti e più capaci di ricordare, perché con essa si è ritrovato il farmaco della memoria e della sapienza»
Ma il re non era dello stesso parere: egli sosteneva che in realtà, a causa della scrittura gli uomini sarebbero diventati non sapienti, ma saccenti; l'abbandono dell'oralità a favore della scrittura avrebbe causato non un rafforzamento, ma un impoverimento della memoria.
«O ingegnosissimo Theuth, c'è chi è capace di creare le arti e chi è invece capace di giudicare quale danno o quale vantaggio ne ricaveranno coloro che le adopereranno. Ora tu, essendo padre della scrittura, per affetto hai detto proprio il contrario di quello che essa vale. Infatti, la scoperta della scrittura avrà per effetto di produrre la dimenticanza nelle anime di coloro che la impareranno, perché fidandosi della scrittura si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da se medesimi: dunque, tu hai trovato non il farmaco della memoria, del richiamare alla memoria. Della sapienza, poi, tu procuri ai tuoi discepoli l'apparenza e non la verità: infatti essi, divenendo per mezzo tuo uditori di molte cose senza insegnamento, crederanno di essere conoscitori di molte cose, mentre come accade per lo più, in realtà, non le sapranno; e sarà ben difficile discorrere con essi, perché sono diventati portatori di opinioni invece che sapienti»
Per il mito completo si rimanda a questo link.

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Fonti:


Scrivere è un'attività complessa: è, insieme, preferire l'immaginario e voler comunicare; in queste due scelte si manifestano tendenze assai diverse e a prima vista contrastanti. Per pretendere di sostituire un universo inventato al mondo esistente, bisogna rifiutare aggressivamente quest'ultimo: chiunque vi stia dentro come un pesce nell'acqua e pensi che tutto va bene, non si metterà certo a scrivere ❞
Simone de Beauvoir





STEP #02 - Storia della scrittura


La scrittura ad oggi è data come un fatto pressoché banale, scontato, un "attributo" intrinseco alla società umana. In realtà quello che ha interessato la scrittura è stato un lungo processo evolutivo, che ha viaggiato di pari passo con lo sviluppo della stessa civiltà umana. Non per niente, si usa far coincidere la fine della preistoria e l'inizio della storia con la nascita della scrittura. Ma esiste un preciso momento in cui si può individuare un'origine unica della scrittura e dunque della storia?
In realtà non è così semplice; si tratta infatti di un percorso lungo e complesso, durato migliaia di anni.
L'invenzione della scrittura è avvenuta in modo indipendente in diverse parti del mondo, seguendo comunque le stesse tappe fondamentali: gli studiosi comunque concordano nel considerare i sumeri e gli egizi i primi popoli capaci di scrivere. Si tratta di popolazioni che praticavano l'agricoltura e il commercio già da qualche millennio e che sentivano la necessità di un sistema di notazione dei prodotti agricoli e delle merci.
I sumeri utilizzavano la scrittura cuneiforme, così chiamata perché composta da segni che avevano l'aspetto di piccoli cunei. Questi corrispondevano all'estrema stilizzazione degli oggetti da rappresentare, che erano troppo complessi da incidere sull'argilla con uno stilo.

Tavola con scrittura cuneiforme, Iraq

La scrittura geroglifica era invece quella degli egizi, e consisteva in una rappresentazione pittorica dei simboli (pittogrammi). Ciò era probabilmente dovuto al fatto che gli egizi non usassero argilla come supporto per scrivere, ma papiro, legno e pareti di roccia levigata come quelle dei templi.
Le scritture cuneiforme e geroglifica, però, erano formate da centinaia di simboli, dunque complesse da imparare e difficili da usare, riservate solo ad una casta di specialisti, gli scribi.

Quattro scribi che scrivono su tavolette - XVII dinastia, Nuovo Regno.

Per rendere più semplici le comunicazioni con gli altri popoli, i fenici iniziarono a sviluppare un altro sistema, in cui i simboli rappresentavano dei suoni: a partire dai geroglifici, ogni figura utilizzata indicava il primo suono del suo nome. I segni utilizzati da questa scrittura vengono chiamati lettere, l'insieme delle lettere alfabeto e le scritture che usano lo stesso sistema sono dette alfabetiche.
L'alfabeto fenicio si diffuse facilmente, con le opportune modificazioni, prima presso i greci, geograficamente vicini e con i quali commerciavano attivamente, e poi nelle altre popolazioni del Mediterraneo, fino ad arrivare agli etruschi e da ultimo ai latini.
Come già ribadito nei post precedenti, il verbo scrivere deriva proprio dal latino scrìbere, che in origine indicava l'atto dell'incidere lettere e parole su tavolette con uno stilo, cioè il metodo più comune prima della diffusione della carta, poiché il papiro prodotto in Egitto era richiesto ovunque e quindi molto costoso.

Giovinetta con stilo e tavolette - Affresco, Pompei.

Ovviamente numerose altre scritture sono nate nel corso del tempo e in diverse parti del mondo, come ad esempio la scrittura cinese, composta da segni di valore allo stesso tempo semantico e sillabico, o quella Maya, che ad oggi è ancora in fase di decifrazione.
Per un ulteriore approfondimento al riguardo, rimando al post su "I sistemi di scrittura".

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Fonti:

STEP #01bis - "Scrittura" in giro per il mondo


Spostandosi da paese a paese, da cultura a cultura, non varia solo il modo di 'chiamare' la scrittura, ma anche il modo di intenderla e il ruolo che riveste all'interno della tradizione.
Le differenze sono legate soprattutto allo sviluppo che la materia ha avuto nel corso degli secoli, al sistema e ai mezzi utilizzati.
Come noto, le lingue neolatine hanno in comune un unico ceppo di derivazione, che è appunto il latino volgare.
Scrittura in italiano, escritura in spagnolo, écriture in francese, provengono dal latino scriptura, a sua volta derivante da scriptus, participio passato del verbo scrìbere, che in origine indicava l'azione dello "incidere lettere e parole con lo stilo sopra tavolette incerate". Per un approfondimento sulla storia del termine rimando al post "Storia della scrittura".
Anche il tedesco schreiben, benchè sia una lingua germanica, deriva dal nome latino.

L'inglese writing, invece, deriva dall'inglese antico writan, che inizialmente significava "tracciare i contorni, disegnare", per poi arrivare ad assumere il significato di "mettere per iscritto". Dal XIII secolo inizia ad indicare anche un testo o, più in generale, del materiale scritto.

In cinese, i caratteri per 'scrittura' sono i seguenti: 書寫 - unione tra "carattere" e "collocare".
In particolare la calligrafia cinese è considerata una forma di arte e cultura, che l'UNESCO ha iscritto tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità: si parla di una vera e propria "arte della scrittura (書法".

Per menzionare anche la traduzione in altre lingue:
  • письмо  in russo;
  • جاري الكتابة  in arabo;
  • 書き込み in giapponese.
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Fonti:

STEP #01 - Il termine "Scrittura"


Il termine scrittura definisce universalmente l'atto o il prodotto dello scrivere. Deriva infatti dal latino scriptura, a sua volta proveniente da scriptus, participio passato del verbo scrìbere, che in origine significava "segnare lettere e parole con lo stilo sopra le tavolette incerate".


Scrittura con una penna stilografica
La parola poi assume diverse sfumature di significato, a seconda del contesto in cui la si inserisce. Eccone alcune:
  1. Sistema di segni arbitrari e convenzionali che una comunità sociale crea o adotta per il proprio uso e che permette di fissare visivamente e riprodurre le espressioni linguistiche. Il più antico sistema documentato di scrittura è quello sumero-arcadico, nato intorno al IV millennio a.C.;
  2. L'insieme di tali segni, denominato in base al sistema utilizzato (es: geroglifica, alfabetica), all'origine (es: greca, etrusca), al mezzo con cui vengono tracciati (es: a mano, a macchina), al modo con il quale vengono scritti in relazione alla calligrafia (es: leggibile, elegante) o alle particolarità formali (es: essenziale, ridondante);
  3. Nel diritto, ogni atto sia pubblico sia privato che sia formato per iscritto. La scrittura è mezzo di prova per eccellenza: se si tratta di scrittura privata, è attaccabile soltanto con la confessione delle parti; se è atto pubblico, soltanto con querela del falso;
  4. In ragioneria, le scritture contabili vengono impiegate per rilevare i fatti e gli atti amministrativi di un'azienda e sono obbligatoriamente raccolte nei libri contabili;
  5. Espressione scritta o qualsiasi testo scritto, opera di argomento letterario, scientifico, o di qualsiasi altro genere;
  6. Sacre scritture, i testi scritti allo scopo di raccogliere e fissare i fondamenti di una determinata religione;
  7. Scrittura teatrale o cinematografica, contratto con cui viene ingaggiato un artista dello spettacolo.
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