STEP #12 - "L'Universo è un libro scritto in lingua matematica"


Frontespizio dell'edizione originale de Il Saggiatore
 🙶 La Filosofia (della natura) è scritta in questo grandissimo libro, che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi (io dico Universo) ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscer i caratteri ne' quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intendere umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto. 🙷

Il saggiatore (1623), Galileo Galilei
🙶 Ma io veramente stimo il libro della filosofia, esser quello che perpetuamente ci sta aperto dinanzi agli occhi; ma perché è scritto in caratteri diversi da quelli del nostro alfabeto, non può esser da tutti letto: e sono i caratteri di tal libro triangoli, quadrati, cerchi, sfere, coni, piramidi et altre figure matematiche, attissime per tal lettura. 🙷
 Lettera a Fortunio Liceti (1641), Galileo Galilei


In questi passaggi Galileo Galilei, fondatore del metodo scientifico, polemizza contro il sapere tradizionale, aristotelico, che si affida unicamente ai testi del passato, trascurando l'osservazione e l'esperienza diretta. Il nuovo compito della filosofia naturale - cioè la scienza - invece, deve consistere nell'analizzare i fenomeni fisici attraverso i caratteri matematici in cui il mondo è scritto. La nuova scienza è quantitativa e aspira all'universalità; fa astrazione dalle qualità soggettive (colore, odore, sapore), che sono secondarie, per studiare unicamente i rapporti quantitativi tra grandezze fisiche oggettive, osservabili e traducibili in numeri e figure geometriche.
E' proprio tale differenza rispetto alla prospettiva qualitativa di Aristotele a fare di Galileo Galilei l'iniziatore della scienza moderna.

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Fonti:
http://disf.org/galileo-libro-natura
Domenico Massaro, La Comunicazione Filosofica, Paravia

Curiosità - Gli Haiku


Gli haiku costituiscono una delle più semplici e sincere forma di poesia giapponese, e nascono in Giappone nel XVII secolo. Agli haiku hanno fatto riferimento molti autori del Novecento; in Italia sono stati fonte di ispirazione per i poeti ermetici, tra cui Ungaretti e Quasimodo.

La loro struttura è molto semplice: si compongono di tre versi, a loro volta costituiti, in totale, da 17 more secondo lo schema 5-7-5 (per mora si intende, nella metrica classica, l’unità di misura della durata delle sillabe ed è differente da una sillaba, anche se spesso vengono a coincidere).
Sono dunque poesie molto brevi, quasi a sembrare aforismi, una manciata di parole in cui ciò che è fondamentale è il "non detto", il significato nascosto. In un haiku è sempre presente un kigo, ovvero un riferimento a una delle quattro stagioni dell'anno, che può essere esplicito (es. compare la parola autunno) o implicito, intuibile da chi legge grazie a dei riferimenti. Esistono poi due stili differenti: si può anticipare il tema della poesia nel primo verso per poi svilupparlo in quelli successivi o, in alternativa, si può scegliere di presentare due temi in contrasto o in armonia tra di loro.

Haiku scritto a mano accompagnato da un'illustrazione
Eccone alcuni esempi:
Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi

sono in fiore. 
 - Kobayashi Issa

Le nubi di tanto in tanto
ci danno riposo

mentre guardiamo la luna.







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Per approfondire:

Curiosità - L'odore dei libri



❝Avete presente l'odore dei vecchi libri? Ecco una serie di molecole tipiche di quell'odore!
In realtà analizzandolo possiamo imparare un sacco di piccole cose sui materiali e sulle tecniche usate all'epoca da chi ha creato il libro, ma anche sui modi in cui il libro è stato conservato.
Al momento diversi ricercatori stanno lavorando anche per estrarre questo odore in modo da poterlo riprodurre per una mostra futura! Immaginate di andare a vedere una mostra e sentire l'odore dalla teca...❞

Crediti:
Instagram: Adrian Fartade (divulgatore scientifico)



STEP #11 - La potenza della scrittura ai tempi del Covid-19


La pandemia, i contagi, le restrizioni, il distanziamento sociale... Tutti stiamo vivendo in prima persona le conseguenze di un evento epocale. E in questo scenario la scrittura gioca sicuramente un ruolo fondamentale.
Non solo con giornali e articoli online, che sono tra le principali fonti di informazione e permettono di tenerci al passo con ciò che succede intorno a noi, anche rimanendo chiusi nelle nostre case; non solo grazie alla forza comunicativa della scrittura, che, tramite messaggi da cellulare e sui social, ci dà la possibilità di rimanere in contatto anche se lontani fisicamente.

Quotidiani cartacei e notizie online

In questo contesto infatti spiccano sicuramente delle iniziative che mettono in risalto le potenzialità di uno strumento quale la scrittura. E' questo il caso del progetto "Ghost writers: Montelupo racconta. Diario collettivo ai tempi del Coronavirus", un'iniziativa promossa del comune di Montelupo (FI): un blog a cui i cittadini inviano i loro testi, un serbatoio di racconti e testimonianze personali di un periodo che ci unisce tutti.


🙶 70 racconti in 17 giorni: questo l'incredibile risultato del progetto [...].
Uno spazio di incontro virtuale per l'intera comunità di Montelupo in cui conoscersi e riconoscersi, commuoversi, sorridere e riallacciare relazioni persone che in tempi normali avevamo perduto.
"Ghost Writers" racconta nel complesso una collettività, ne raccoglie i pensieri e le peculiarità, dà voce ad un paese con le sue caratteristiche, i suoi luoghi i tratti tipici.
È un antidoto alla solitudine, una valvola di sfogo, ma anche un vero e proprio esperimento culturale e sociologico. Come una comunità reagisce ad un momento di crisi? Trovando la forza di raccontarsi. 🙷

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❝Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere.❞
Susanna Tamaro

STEP #10 - Scrittura nel cinema


Dove vai sono guai! (1963)


Dove vai sono guai! (Who's Minding the Store?) è un film comico interpretato da Jerry Lewis. Nel film è contenuta la la celebre scena nella quale Lewis "mima" di scrivere a macchina a tempo di musica, sulle note del brano The Typewriter di Leroy Anderson.

The Shining (1980)


The Shining, tratto dal romanzo omonimo di Stephen King (1977), narra la vicenda dello scrittore Jack Torrance, ex insegnante disoccupato, che accetta un impiego come guardiano invernale di un grande hotel in montagna, dove si trasferisce con la sua famiglia. Lo scrittore spera di ritrovare l'ispirazione per scrivere un nuovo romanzo, ma gli eventi prendono una piega inaspettata...

Midnight in Paris (2011)


Diretto da Woody Allen, Midnight in Paris narra le paradossali vicende di Gil Pender, sceneggiatore di Hollywood creativamente insoddisfatto. Recatosi a Parigi per una vacanza con la fidanzata, Gil fatica a portare a termine il suo primo romanzo. Una notte, mentre cammina da solo per le strade della città, si ritrova trasportato di novant'anni indietro nel tempo, nella Parigi degli anni venti, su cui ha sempre fantasticato. Qui ha modo di incontrare gli scrittori e gli artisti che a quell'epoca soggiornavano a Parigi: in questa scena, una conversazione con lo scrittore Ernest Hemingway a proposito del suo romanzo non ancora terminato.

Curiosità - La "Minuscola Carolingia"


Testimonianza più antica di scrittura carolingia, 765 c.a.
  Carlo Magno, nonostante fosse analfabeta – nel IX secolo decretò che la stessa scrittura fosse utilizzata in tutto il Sacro Romano Impero. Venne così a diffondersi la “Minuscola Carolingia” o minuscola carolina, una scrittura rimodellata, resa più chiara e facilmente leggibile. che venne utilizzata in Francia, Germania, Italia settentrionale e Inghilterra fino all’XI secolo. 
La minuscola carolina riscontrò un rapido successo poiché facilitò la trascrizione di testi classici agli amanuensi, semplificò notevolmente la comunicazione internazionale e diede una nuova spinta alla rinascita e alla diffusione della cultura classica nei secoli altomedievali.
Inoltre, venne utilizzato per la prima volta il vero e proprio punto interrogativo "?". I copisti, per indicare le domande, all'inizio usavano scrivere alla fine delle frasi la sigla "qo", che stava per quaestio ("domanda" in latino). Per evitare di confondere questa sigla con altre, cominciarono a scrivere l'una sull'altra le due lettere che la componevano, e a stilizzarle, mutando la q in un ricciolo e la o in un punto, dando così vita al punto interrogativo.

Curiosità - La scrittura di Leonardo


La scrittura di Leonardo da Vinci

Servizio Superquark


Un codice di Leonardo da Vinci sul volo degli uccelli,
in scrittura speculare

STEP #09bis - Scrittura e scultura


Giancarlo Neri, Lo Scrittore



Lo Scrittore, installazione donata nel 2005 in occasione del bicentenario del Parco Reale di Monza, giunge nella città dopo essere stato esposto a Villa Ada a Roma e Hampstead Heath a Londra.
Come spiega l’artista Giancarlo Neri, scultore e artista italiano, "la scultura celebra la solitudine dello scrittore, estraniato dalla realtà che lo circonda e solo al tavolo su cui lavora”.
La gigantesca opera, composta da una sedia alta 10 metri e da un tavolo alto 7,50 e largo 11 metri, in legno e acciaio per un peso totale di oltre 4 tonnellate, si inserisce con armonia in un luogo estremamente quotidiano, instaurando un legame profondo con la natura circostante. 

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Per approfondire:
https://www.youtube.com/watch?v=wKPH3pM86V0

STEP #09 - Scrittura nella pittura


Jan VermeerDonna che scrive una lettera
1665, National Gallery of Art, Washington


Joseph Karl Stieler, Ritratto di Beethoven mentre compone la Missa Solemnis
1820, Beethoven-Haus, Bonn



STEP #08 - Il tema della scrittura nei dialoghi di Platone


SOCRATE: Allora chi crede di tramandare un'arte con la scrittura, e chi a sua volta la riceve nella convinzione che dalla scrittura deriverà qualcosa di chiaro e di saldo, dev'essere ricolmo di molta ingenuità e ignorare realmente il vaticinio di Ammone, se pensa che i discorsi scritti siano qualcosa in più del riportare alla memoria di chi già sa ciò su cui verte lo scritto.  
FEDRO: Giustissimo.  
SOCRATE: Poiché la scrittura, Fedro, ha questo di potente, e, per la verità, di simile alla pittura. Le creazioni della pittura ti stanno di fronte come cose vive, ma se tu rivolgi loro qualche domanda, restano in venerando silenzio. [..] E, una volta che è scritto, tutto quanto il discorso rotola per ogni dove, finendo tra le mani di chi è competente così come tra quelle di chi non ha niente da spartire con esso, e non sa a chi deve parlare e a chi no. Se poi viene offeso e oltraggiato ingiustamente ha sempre bisogno dell'aiuto del padre, poiché non è capace né di difendersi da sé né di venire in aiuto a se stesso.
Fedro

Frammento del Fedro, II secolo d.C.

Nel Fedro Platone, attraverso il personaggio di Socrate, discute del corretto uso delle retorica e, tra gli altri temi, analizza il rapporto tra dialogo e scrittura e racconta il mito di Theuth.
Nel mito si narra che il dio Theuth abbia proposto al faraone d’Egitto la sua nuova invenzione, la scrittura, e che il re non abbia l'apprezzata: sosteneva anzi che essa illude di sapere le cose che attraverso di essa si leggono.
Per approfondimenti sul mito rimando ad un post precedente; qui invece il dialogo completo.

La polemica di Platone è specchio dei suoi tempi: l'oralità pura dell'età arcaica stava lasciando spazio alla scrittura, e la reazione dei più tradizionalisti era di pura diffidenza. Platone, come Socrate, considerava l'apprendimento come uno scambio interpersonale di conoscenze e intendeva mettere in luce i limiti dello scritto rispetto alla dialettica.

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Per approfondire:


La scrittura: posso spiegarla ricorrendo a una nomenclatura criticistica o ingegneristica, e non avrò ancora detto niente sull'essenza - tutt'al più, molto sull'inessenza, dicendo come per tanti campi del sapere, che cosa non è.❞
Aldo Busi 












STEP #07 - Scrittura nella scrittura: poesia


Walt Whitman
Il mio lascito
L’uomo d’affari il grande accumulatore,
dopo anni di assiduo lavoro controlla i risultati,
preparandosi per l’ultimo viaggio,
affida case e terreni ai suoi figli, lascia beni, merci,
fondi, per una scuola o un ospedale,
lascia denaro ad alcuni camerati per comprare doni,
ricordi quali gemme e oro.
Ma io, al contrario,
ripensando alla mia vita,
facendone il consuntivo,
non avendo nulla da mostrare e lasciare dopo questi anni oziosi,
né case, né terre, né lasciti di gemme o d’oro per i miei amici,
null’altro,
se non alcuni ricordi di guerra per voi, e in vostro onore, 
e pochi ricordi di accampamenti e di soldati, con il mio amore,
io riunisco e lascio in questo fascio di canti.
Walt Whitman - Foglie d'erba. A. Mondadori, 1991

STEP #06 - Scrittura nella scrittura: narrativa


Il cavaliere inesistente (Italo Calvino)



🙶A ognuno è data la sua penitenza, qui in convento, il suo modo di guadagnarsi la salvezza eterna. A me è toccata questa di scriver storie: è dura, è dura. [...] Ci si mette a scrivere di lena, ma c'è un'ora in cui la penna non gratta che polveroso inchiostro, e non vi scorre più una goccia di vita, e la vita è tutta fuori, fuori dalla finestra, fuori di te, e ti sembra che mai più potrai rifugiarti nella pagina che scrivi, aprire un altro mondo, fare il salto. Forse è meglio così: forse quando scrivevi con gioia non era miracolo né grazia: era peccato, idolatria, superbia. Ne sono fuori, allora? No, scrivendo non mi sono cambiata in bene: ho solo consumato un po' d'ansiosa incosciente giovinezza. Che mi varranno queste pagine scontente? Il libro, il voto, non varrà più di quanto tu vali. Che ci si salvi l'anima scrivendo non è detto. Scrivi, scrivi, e già la tua anima è persa.🙷
Capitolo VII
🙶Libro, è venuta sera, mi sono messa a scrivere più svelta [...]. Forse non è stata scelta male questa mia penitenza, dalla madre badessa: ogni tanto mi accorgo che la penna ha preso a correre sul foglio come da sola, e io a correrle dietro. E' verso la verità che corriamo, la penna ed io, la verità che aspetto sempre che mi venga incontro, dal fondo d'una pagina bianca, e che potrò raggiungere soltanto quando a colpi di penna sarò riuscita a seppellire tutte le accidie, le insoddisfazioni, l'astio che sono qui chiusa a scontare.🙷
Capitolo VIII 

I promessi sposi (Alessandro Manzoni)



🙶Ma per avere un'idea di quel carteggio, bisogna sapere un poco come andassero allora tali cose, anzi come vadano; perché, in questo particolare, credo che ci sia poco o nulla di cambiato. Il contadino che non sa scrivere, e che avrebbe bisogno di scrivere, si rivolge a uno che conosca quell'arte, scegliendolo, per quanto può, tra quelli della sua condizione, perché degli altri si perita, o si fida poco; l'informa, con più o meno ordine e chiarezza, degli antecedenti: e gli espone, nella stessa maniera, la cosa da mettere in carta. Il letterato, parte intende, parte frantende, dà qualche consiglio, propone qualche cambiamento, dice: lasciate fare a me; piglia la penna, mette come può in forma letteraria i pensieri dell'altro, li corregge, li migliora, carica la mano, oppure smorza, lascia anche fuori, secondo gli pare che torni meglio alla cosa: perché, non c'è rimedio, chi ne sa più degli altri non vuol essere strumento materiale nelle loro mani; e quando entra negli affari altrui, vuol anche fargli andare un po' a modo suo. Con tutto ciò, al letterato suddetto non gli riesce sempre di dire tutto quel che vorrebbe; qualche volta gli accade di dire tutt'altro: accade anche a noi altri, che scriviamo per la stampa.🙷
Capitolo XXVII 

STEP #05bis - Scrittura in pubblicità


Gli strumenti per la scrittura si evolvono con le esigenze dell'uomo: ecco una pubblicità che presenta diversi modelli di macchine da scrivere portatili Olivetti (1975).


E qui di seguito uno spot della Wacom, marchio di produzione di tavolette grafiche, che presenta un modo innovativo per scrivere e prendere appunti: semplice, naturale ed estremamente efficace, ma soprattutto al passo con i tempi.


STEP #05 - Scrittura in pubblicità


Gli strumenti per la scrittura si evolvono con le esigenze dell'uomo: ecco lo spot della prima penna a sfera ad inchiostro cancellabile (Penna Replay 1981).




Pubblicità sul Topolino, anni '80